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L’agricoltura multifunzionale, presente e futuro dell’agricoltore moderno

Il concetto di agricoltura multifunzionale è stato introdotto per la prima volta nel 1992 e nel 1999 troviamo la sua prima applicazione con il pacchetto di riforme dell’Agenda 2000. Due date che segnano un cambio di rotta importante per l’agricoltura moderna. Da qui iniziano a prendere sempre più piede temi come biodiversità, sostenibilità e tutela dell’ambiente. L’agricoltore assume così un nuovo volto: da produttore di prodotti, diventa anche erogatore di servizi per il territorio.

L’agricoltura multifunzionale è nel DNA europeo

Pensiamo ai grandi latifondi del Nord e del Sud America, dove l’imprenditore agricolo è un vero e proprio magnate. Ecco: il dna dell’agricoltura multifunzionale va completamente nella direzione opposta. È un modello prettamente europeo, che si contrappone a quello americano e che fa leva sui punti di forza della nostra cultura agricola: tradizione familiare, attenzione alla qualità e attaccamento al territorio. Così l’agricoltura multifunzionale assume quasi sempre i connotati della piccola azienda agricola, in cui predomina il lavoro familiare e in cui il legame con il territorio è tanto forte quanto la vocazione alla qualità e alla diversificazione delle produzioni. 

Qual è il significato di agricoltura multifunzionale?

Il nuovo ruolo dell’agricoltura, da tradizionale a multifunzionale, è stato ufficialmente riconosciuto dall’Unione Europea a partire dai primi anni Duemila. Oltre al suo ruolo primario produttivo, l’agricoltura multifunzionale assolve altre importanti funzioni:

  • ambientali: tutela della biodiversità, gestione sostenibile delle risorse, manutenzione del verde pubblico;
  • economiche: sviluppo turistico delle aree rurali, presidio del territorio, generazione di occupazione;
  • culturali: salvaguardia delle tradizioni, promozione del territorio, attività didattiche;
  • sociali: agricoltura terapeutica, fattorie sociali, inserimento occupazionale di persone svantaggiate;
  • tutela della salute: sicurezza alimentare, qualità degli alimenti.

Il concetto di “funzione” sta quindi alla base del significato di agricoltura multifunzionale, ma è importante non confonderlo con la diversificazione o la multisettorialità. Vediamo perché.

La differenza tra multifunzionalità e diversificazione

Oggi il concetto di agricoltura multifunzionale è spesso associato a quello di diversificazione, ossia la capacità di un’azienda agricola di ampliare la propria offerta sul mercato. Ma è fondamentale chiarire che per multifunzionalità non si intendono differenti settori di produzione, ossia la diversificazione, bensì differenti funzioni o attività agricole. Queste funzioni possono tradursi in servizi al territorio o servizi alle persone. Per questo motivo sono aziende agricole multifunzionali quelle che offrono attività agrituristiche, ma anche quelle che diventano fattorie didattiche o sociali, quelle che riqualificano le aree verdi e l’ambiente circostante, quelle che gestiscono la forestazione, quelle che contribuiscono alla crescita turistica della aree rurali generando offerta e occupazione.