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Contro i nematodi scende in campo la cooperazione: il caso DI.VI.NE.

I nematodi sono i parassiti responsabili della degenerazione infettiva, una malattia della vite purtroppo ben nota ai viticoltori. Può causare importanti perdite produttive ed è particolarmente diffusa nelle zone viticole più vocate, come i territorio del DOCG Soave e DOCG Prosecco. Per la lotta ai nematodi è scesa in campo la sperimentazione agronomica con DI.VI.NE., un progetto di cooperazione che ha riunito aziende agricole ed enti di ricerca, divulgazione e formazione.

Cosa sono i nematodi?

I nematodi sono vermi microscopici, lunghi circa 3 mm e invisibili ad occhio nudo. Vivono nel terreno a contatto con le radici delle piante, che pungono per nutrirsi compromettendone lo sviluppo e la crescita. Sono tra i nemici numero uno della vite, poiché trasmettono la virosi della degenerazione infettiva, una malattia che può bloccare la produzione già a partire dal quinto anno di impianto. Nemmeno il reimpianto della vite riesce ad estirpare completamente i nematodi: servirebbe il riposo del terreno o la rotazione dai 4 ai 10 anni, soluzioni entrambe improponibili per le zone tradizionalmente coltivate a vigneto.

Nella lotta ai nematodi la sperimentazione è cooperazione

Nel 2018 è stato avviato DI.VI.NE., un progetto di cooperazione volto proprio al contenimento del deperimento causato dalla virosi della degenerazione infettiva trasmessa dai nematodi. Il progetto ha un duplice obiettivo: sperimentale e divulgativo. Finanziato dal PSR Veneto 2014-2020, è stato sviluppato da una rete costituita da otto realtà:

  • le aziende agricole pilota Inama (DOCG Soave) e Le Colture (DOCG Prosecco);
  • Agridinamica per l’analisi economica;
  • CREA – Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia e Università di Napoli per la sperimentazione in campo;
  • CECAT e Collis Veneto per la divulgazione;
  • Multimedia Formazione per l’attività di formazione rivolta ai viticoltori.

L’analisi economica: i nematodi possono causare una perdita produttiva fino al 50%

La prima fase sperimentale del progetto DI.VI.NE. si è sviluppata con l’analisi economica dei danni provocati dal virus. Dalla ricerca effettuata è emerso che il danno principale è la perdita produttiva, che per alcune tipologie di vigneto, tra quelle analizzate, può arrivare anche al 50%. Per i viticoltori crescono così i costi diretti e indiretti, tra cui quelli per la sostituzione delle piante infette, per la concimazione organica necessaria per sopperire alla minore vitalità del vigneto, oltrechè i costi di manodopera per i maggiori interventi di palizzatura, potature di soccorso e cimature aggiuntive. Inoltre, la virosi può causare un accorciamento della vita media del vigneto, che da 25 anni può scendere fino a 15 anni, aumentando così i costi di ammortamento. L’analisi economica conferma, quindi, la necessità di procedere con la sperimentazione per individuare al più presto una soluzione per affrontare la virosi della degenerazione infettiva dei vigneti.